PSR Sicilia

Sottomisura 16.1 - PSR Sicilia 2014/2020 - G.O. "Clean Pistachio"

Sottomisura 16.1 – PSR Sicilia 2014/2020 – G.O. “Clean Pistachio”

Sintesi del progetto

Le nuove problematiche fitopatologiche e le emergenze relative alle recrudescenze degli attacchi entomatici determinati da fitofagi o da patogeni già conosciuti o quelle relative all’arrivo di specie esotiche, così come la presenza di micotossine nel prodotto fresco e trasformato, nel contesto pistacchicolo isolano, sono state accertate dai proponenti nel corso di una recente indagine nel comprensorio di produzione siciliano (Longo & Suma, 2011; Vitale et al., 2018; Aiello et al., 2018)., Ciò ha permesso di maturare molteplici esperienze nelle modalità di contenimento della loro dannosità, che, oggi più che mai, si rendono indispensabili per salvaguardare gli aspetti quanti-qualitativi della pistacchicoltura siciliana.

Finalità: il progetto mira a valorizzare le produzioni pistacchicole (biologiche, convenzionali e DOP) ed i prodotti trasformati attraverso innovazioni di processo e di prodotto che prevedono l’impiego di mezzi di lotta a ridotto impatto ambientale. Tra questi, priorità verrà data all’impiego di: microrganismi antagonisti, di semiochimici sintetici, di entomofagi, della luce pulsata, dei promotori di crescita, della pacciamatura, di mezzi termici e all’ottimizzazione dell’uso degli agrofarmaci autorizzati, ai fini di rendere la gestione della coltura, nelle fasi di preraccolta e post-raccolta, ecocompatibile e sostenibile.

Risultati attesi:

Il progetto consentirà di:

1) ridurre l’impiego dei prodotti chimici lungo tutta la filiera del pistacchio con evidenti ricadute in termini ambientali e salutistici di operatori e consumatori; 2) contenere i parassiti vegetali e animali con tecniche a ridotto impatto ambientale che prediligono tecniche di lotta biologica; 3) ridurre le contaminazioni da micotossine nel prodotto fresco e trasformato attraverso l’impiego di microrganismi antagonisti e della luce pulsata; 4) ridurre gli “input” chimici impiegando antagonisti microbici, promotori della crescita e funghi micorrizici; 5) contenere i consumi idrici (nelle aziende irrigue) e gli“input” energetici a seguito dell’impiego della pacciamatura; 6) valorizzare la filiera del pistacchio nella sua interezza.