Progetto Telefono Rosa
“Le donne un filo che unisce mondi e culture diverse”
L’Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha proposto il progetto “Le donne: un filo che unisce mondi e culture diverse”, subito accolto dal nostro istituto “Benedetto Radice”.
Una serie di incontri, per affrontare alcune tematiche tanto importanti quanto complesse ma che riguardano, purtroppo, argomenti divenuti sempre più parte integrante della nostra cronaca quotidiana:
VIOLENZA SULLA DONNA (in ogni sua forma, fisica, verbale, psicologica, sessuale, economica, stalking)
VIOLENZA ASSISTITA (fare esperienza da parte di un minore di qualunque forma di maltrattamento compiuta nei confronti di figure di riferimento, adulte o minori).
DISCRIMINAZIONE (in ogni sua forma)
BULLISMO E CYBERBULLISMO (in ogni sua forma)
REVENGE PORN (abuso basato su immagini sessuali divulgate senza il consenso della vittima).
In diretta You Tube, insegnanti, alunni, avvocati e psicologi si sono confrontati per conoscere, capire, riflettere insieme su una piaga, quella della violenza, in alcune delle sue peggiori forme, che in Italia e nel mondo intero ha purtroppo assunto il rilievo di una vera e propria emergenza sociale. Gli alunni hanno partecipato attivamente ai vari incontri ponendo domande, interrogativi legati al loro vissuto o a quanto appreso leggendo e documentandosi sui vari argomenti proposti. È emerso quanto sia importante promuovere la cultura del rispetto e delle differenze per prevenire fenomeni di discriminazione e violenza nei contesti scolastici e più ampiamente nei contesti sociali e di aggregazione dei giovani. Il progetto ha previsto, inoltre, la realizzazione di un video della durata di 2 minuti sulla violenza e la molteplicità dei suoi aspetti, compresa la discriminazione per razza, cultura, religione e/o orientamento sessuale: violenza di genere, violenza assistita, bullismo, cyberbullismo, omofobia. In occasione dell’8 marzo, giorno dedicato alla festa della donna, è stata predisposta la visione di tutti i video degli studenti che hanno partecipato al concorso e la premiazione dei migliori per ogni categoria; I nostri ragazzi del Radice, hanno voluto contribuire mettendo in campo le loro abilità e competenze informatiche unite alla sensibilità e creatività giovanile realizzando due video dal forte impatto emotivo, uno dei quali si è aggiudicato il podio: “Le matite spezzate colorano ancora”. Liberamente ispirato ad una tragica storia vera, i ragazzi hanno trasferito nelle immagini di un video un flusso di pensieri, quelli di una ragazzina morta per mano violenta che come una matita spezzata continua a scrivere per raccontare attimi concitati, assurdi e fatali per lanciare un messaggio, per aiutare a riflettere, per non perdere la speranza.
“Le matite spezzate colorano ancora”
Questa è una storia in cui la protagonista può essere chiunque tra noi, ma io spero che dietro questo chiunque non possa più esserci nessuno, perché nessuno merita di morire per mano altrui, vittima di gelosia, ossessione o semplicemente paura. Ero una matita pronta a scrivere pagine di vita ma mi hanno spezzata, ho perso la mia vita per sempre ma la mia matita spezzata colora ancora e scriverà per sempre.
Stavo andando a scuola come ogni giorno, immersa nei miei pensieri, lo zaino sulle spalle, in una mano le figurine quelle che avrei scambiato con le mie compagnette, nell’altra i soldi per comprare una matita colorata e profumata, di quelle che ormai hanno tutti.
Saltellavo tra una mattonella e l’altra, a testa bassa, concentrandomi per non toccare il bordo.
Improvvisamente sentii suonare un clacson, chi poteva mai essere? Oh, mio cugino, quante risate ci eravamo fatti insieme, giocando a Monopoli durante le feste; abbassò il finestrino e gentilmente si offrii di accompagnarmi a scuola.
-Sta per avvicinarsi il periodo natalizio, cosa desideri per Natale? – mi chiese con voce affettuosa- non mi diede neanche il tempo di rispondere ed esclamò – magari una matita profumata, tieni ne ho una per te.
Attratta ed entusiasta afferrai la matita e senza neanche rendermi conto mi ritrovai seduta in macchina. Ma lui improvvisamente cambiò strada, inizialmente non prestai neppure attenzione al tragitto, mi fidavo di lui.
Guardai l’orologio, si era fatto tardi, iniziai ad agitarmi e lo pregai affinché mi riaccompagnasse. Cercava di rassicurarmi parlandomi di regali, ma il suo sguardo era insistente e le sue mani frenetiche sul volante. Iniziai ad avere paura.
Si diresse verso la campagna di famiglia, dove eravamo soliti festeggiare i compleanni, tutti insieme, dove ci rincorrevamo tirandoci i palloncini d’acqua.
La paura in me cresceva, iniziai a tremare, non riuscivo più a parlare, lui cercò di approfittarsi di quel momento di impotenza, tentò di mettermi le mani addosso, mi opposi, cercai di scappare da quello scenario tremendo, non ci riuscii, ero in trappola, in balia di una violenza insensata. Urlai e urlai con tutto il fiato che avevo. -Perché mi stava succedendo tutto questo! -. Le sue mani attorno al collo mi tolsero il respiro, la mia voce si perse tra le sue dita robuste, davanti ai miei occhi la matita profumata.
Ero una matita pronta a scrivere pagine di vita ma mi hanno spezzata, ho perso la mia vita per sempre ma la mia matita spezzata colora ancora e scriverà per sempre.
Video vincitore, realizzato dai nostri studenti delle classi IIA IT e VB INF -> LINK
Referente progetto: prof.ssa Antonella Caltabiano
con la collaborazione dei docenti Di Dio Romano Salvatore, Favazza Carmela, Longhitano Maria Angela e Pappalardo Giuseppe.
Articolo scritto dalla prof.ssa Maria Angela Longhitano
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