GLI STUDENTI DEL BENEDETTO RADICE DICONO NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Bronte, un paese in provincia di Catania. Una manifestazione senza precedenti ha preso vita nelle strade del centro storico.

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A Bronte, un paese in provincia di Catania, una manifestazione senza precedenti ha preso vita nelle strade del centro storico, guidata dai Rappresentanti degli Studenti del Benedetto Radice con la partecipazione di tutte le scuole del paese.

La causa? Un tema cruciale e universale: la lotta contro la violenza sulle donne.

L’evento ha visto una partecipazione numerosa e vibrante. Le strade principali di Bronte si sono riempite di manifestanti determinati, cartelli colorati e slogan vibranti, tutti con un unico obiettivo: sensibilizzare e combattere la piaga della violenza di genere. La manifestazione è stata caratterizzata da un mix coinvolgente di discorsi appassionati, testimonianze personali toccanti e performance artistiche che hanno suscitato emozioni forti tra cui quella di Giovanna Zizzo, Mamma della piccola Laura Russo; Vera Squadrito, Mamma di Giordana Di Stefano; Dott.ssa Antonella Caltabiano, Presidente del Telefono Rosa della Sicilia.

“Il nostro obiettivo è sensibilizzare e educare”, ha dichiarato Sofia, una delle organizzatrici della manifestazione. “Vogliamo trasmettere un messaggio forte: la violenza sulle donne non può essere più tollerata né ignorata. Dobbiamo agire, cambiare mentalità e promuovere un mondo in cui ogni donna possa sentirsi al sicuro.”

 Le testimonianze dirette delle vittime, condivise durante la manifestazione, hanno suscitato commozione e riflessione. Gli studenti hanno sottolineato l’importanza di creare ambienti sicuri in ogni luogo, come nella sede principale del Benedetto Radice dove è situata la “Stanza Zero” supportata da professionisti del Telefono Rosa. Speriamo, dunque, che la manifestazione degli studenti del Benedetto Radice abbia rappresentato un passo significativo verso la consapevolezza e l’azione contro la violenza sulle donne. Il loro impegno e la loro determinazione hanno dimostrato che, anche nelle comunità più piccole, è possibile fare la differenza e promuovere un cambiamento sociale positivo.

La speranza è che questa manifestazione non sia solo un evento isolato, ma un catalizzatore per una conversazione continua e azioni concrete per porre fine alla violenza di genere, non solo a Bronte, ma in tutto il mondo.

Fonte: Carmelo D’Amico, Rappresentante di Istituto