CATENA FIORELLO: «VI RACCONTO LA SOCIETÀ PATRIARCALE E L’AMORE TOSSICO»

Melania Spedaletti, Alessandro Druga

Negli ultimi mesi alcune classi dell’Istituto “Benedetto Radice” di Bronte si sono impegnate nella lettura di “Picciridda”, celebre libro della scrittrice catanese che ha incontrato gli studenti a dicembre in Aula Magna, accolta da un caloroso benvenuto.

Melania Spedaletti

Alessandro Druga

«Chi vi ama vi dà la libertà di vivere, il resto è tossico». A parlare è la scrittrice e conduttrice televisiva Catena Fiorello, che a fine anno è stata ospite dell’Istituto “Benedetto Radice” di Bronte. È stata accolta con l’interpretazione di una storia e di alcune letture estratte dal suo libro “Picciridda. Con i piedi nella sabbia” (Giunti, 2006), in collaborazione con il gruppo musicale scolastico che ha preparato un’accoglienza coi fiocchi nel vero senso della parola: ogni persona aveva una spilla con il fiocco rosso (simbolo di solidarietà per la violenza sulle donne) appuntata sulla maglia.

Sono stati trattati temi riguardanti la società patriarcale e l’amore tossico, questioni oggi forse più che mai delicate. Fiorello ha inoltre catturato l’attenzione dei presenti svelando alcuni ricordi della sa infanzia in cui a dominare non era il patriarcato bensì il matriarcato. Una dinamica che in parte ritroviamo all’interno della storia la cui protagonista è, appunto, una bambina figlia di migranti che rimane a vivere con la nonna in un piccolo paesino siciliano, con tutto ciò che comporta vivere in quel contesto negli anni ’60. Nonostante sia stato pubblicato nel 2006, è un testo molto attuale, capace di mettere in luce i tanti volti che può assumere e che assume il patriarcato. «In un rapporto, al di là che sia un fidanzamento o un’amicizia, vi è il rispetto. Il rispetto in quanto essere umano, che va dedicato a tutti in questa società»: così è intervenuto uno studente all’apertura del dibattito sull’amore tossico. Gli hanno fatto eco le parole della scrittrice che ha invitato a riflettere sulla possessività e sulla dipendenza, nonché violenza, psicologica. Ogni individuo può essere in pericolo in una relazione che facilmente rischia di diventare malsana. Come? Basta meno di quel che spesso i giovani pensano: basta limitare, anche nelle più piccole cose, la libertà altrui. Siamo disposti a riconoscere la libertà a noi stessi e a chi amiamo?