23-24.Conosciamoci meglio: Parco “Salanitro” – dove lo studio incontra la natura

A cura di Alex Lembo

Immersi tra il verde della natura e affiancati dalla presenza di chi vive, ogni giorno, questa realtà, il Radice Post vi porta alla scoperta del “Parco Salanitro” di Adrano. 

 

Novemila mila metri quadri circa che lasciano spazio a coltivazioni tipiche e non: dal fico d’india al carrubo, continuando con l’olivo e i vigneti, per non dimenticare l’immancabile pistacchio. Ancora prima però di parlarvi dell’attività, soffermiamo la nostra attenzione sul luogo.

Il parco è intitolato alla famiglia Salanitro ed è stato concesso in comodato d’uso all’Istituto “Benedetto Radice” al servizio dei giovani studenti frequentanti l’indirizzo agrario. Un interessante progetto reso grande dall’instancabile lavoro di ragazzi, docenti e di tutti i collaboratori, ma anche delle pubbliche istituzioni. Grazie ad investimenti mirati da parte dell’Unione Europea e della regione Sicilia, infatti, le possibilità di apprendimento e di pratica sono aumentate nel corso degli anni. L’ultimo intervento concreto è la realizzazione di un’aula all’aperto coperta, posta poco dopo l’ingresso. Inaugurata in occasione dell’incontro con il giornalista Giuseppe La Venia, lo scorso 18 aprile, l’aula porta il nome del professore Carmelo Salanitro, un uomo che ha sempre lottato a difesa dei valori di pace e democrazia, opponendosi in maniera netta al regime fascista.  Un semplice cortile che ora potrà diventare terreno fertile per eventi, incontri, esperienze all’aperto in cui coinvolgere tutta l’utenza scolastica. 

Nel complesso, uno spazio comune a disposizione dei giovani che durante la propria carriera scolastica imparano, letteralmente, a coltivare le radici del proprio futuro.

La vasta area è divisa sostanzialmente in due parti: una dedita all’accoglienza e, da ora, all’organizzazione di eventi, e una seconda finalizzata alle attività. Qui sono presenti anche i macchinari, la serra e tutto ciò che può rivelarsi utile allo scopo. 

Affiancati da tre figure specializzate (un docente teorico, un docente pratico e un’assistente tecnico delle esercitazioni), gli studenti concretizzano e mettono in campo quanto appreso sui libri durante la settimana. Infatti, l’orario è strutturato in maniera tale che ogni classe abbia a disposizione un’intera giornata in cui poter usufruire del terreno e il luogo è facilmente raggiungibile dalla sede dell’istituto. Il contesto permette di familiarizzare con le principali attività agricole, senza però escludere le tecniche più innovative in questo ambito. Sappiamo infatti che il settore primario è in costante evoluzione e qui non si rimane indietro. Per citare alcuni esempi, i ragazzi si cimentano nella coltura fuori suolo (o coltura idroponica), sperimentano l’irrigazione a goccia per le piantagioni di pistacchio e hanno implementato il modello di agricoltura biologica che sta alla base di ogni lavoro svolto in azienda. Una didattica, dunque, che mira ad insegnare alle giovani generazioni il rispetto per l’ambiente e la natura in un contesto che richiede di produrre sempre di più e, allo stesso tempo, ridurre al minimo la propria impronta ecologica.

I prodotti coltivati, curati e raccolti, vengono poi dati in offerta in entrambe le sedi a studenti, insegnanti e al personale. 

 

Abbiamo avuto modo di conoscere meglio questo ambiente ma non possiamo tirarci indietro dal dare voce alle parole di chi, di questo spazio, ne fa il proprio luogo di studio. Vogliosi di raccontarci, sono alcuni alunni di diversa età a regalarci il proprio punto di vista.

Ancora al primo anno, è Luca a rivelarci quali sono le basi necessarie per poter intraprendere questo percorso. Quello che a primo impatto lo ha colpito, ed è stato fondamentale per la sua scelta, è il verde, che si rivela essere un valore aggiunto non da poco e, più in generale, il contatto con la natura. Eh sì, perché sin dall’inizio gli studenti vengono orientati verso l’attività pratica nell’azienda, partendo con mansioni più semplici come, la raccolta dei prodotti della coltivazione o alcune esercitazioni di trapianto ed irrigazione nella serra. Un inizio sicuramente appagante e stimolante per gli anni a venire. A seguire Nicholas, quarto anno, anche se la sua esperienza in questa scuola è iniziata all’incirca da un anno. Nonostante questo, anche lui si mostra soddisfatto e costantemente motivato, non facendo a meno di concordare con i suoi compagni. Apprezza l’inaugurazione della nuova aula che si rivela essere una novità interessante: “Inizialmente era solo uno spazio senza alcuna finalità, ora potrebbe diventare un qualcosa di più”- commenta. Continua invece Giovanni, che vanta un’esperienza lunga ormai cinque anni. Rispetto al primo anno nota grandi cambiamenti e, in generale, ci confessa, nota che tutta la zona risulta ora essere molto più curata. 

Una formazione completa e un rapporto sempre positivo con i propri insegnanti sono gli aspetti che più ha apprezzato del suo percorso scolastico. E’ interessante capire come la parte teorica sia indissolubile dalla parte pratica, e viceversa. Vengono svolte anche operazioni più specifiche come gli esami in laboratorio su vari campioni. Non nega che qualche volta nel lavoro possano riscontrarsi difficoltà, ma di fronte ad esse la risposta collettiva è quella di trovare una soluzione con i mezzi che si hanno e, soprattutto, utilizzare un po’ di ingegno, che non può mai mancare in contesti come questo. A conclusione del suo intervento, non possiamo dimenticare le parole dei ragazzi, pronunciate con un sincero sorriso sul volto: “Nella vita bisogna sorridere sempre: noi, qui, siamo contenti!”