23-24.«Amo cucinare, leggere Calvino, ma soprattutto fare la preside»: a colloquio con la nostra Dirigente Maria Pia Calanna nel numero speciale del “Radice Post”

Da tutta la Redazione del Benedetto Radice di Bronte

Come ogni pratica narrativa, il giornalino scolastico aiuta gli studenti a lavorare sulle cosiddette soft skills, sul rapporto con sé e l’altro, sulle emozioni, sull’esercizio critico della ragione. Il vantaggio aggiuntivo di costruire insieme a loro un giornalino scolastico è quello di renderli protagonisti consapevoli del loro tempo, elemento ancora più importante oggi in uno scenario mondiale complesso e in continuo divenire come il nostro in cui i giovani, bersagliati continuamente da informazioni, rischiano di sentirsi disorientati se privi di strumenti interpretativi. La scrittura giornalistica è un esercizio su cui tutti gli adolescenti dovrebbero sperimentarsi perché ha il vantaggio di aiutare chi lo pratica ad esprimersi e a comunicare; a filtrare le opinioni dai fatti, a filtrare le fake news dalle fonti verificate; ha il vantaggio di allenare gli occhi alla realtà e anche alla bellezza, nell’ottica di dare ai cittadini del domani la possibilità di raccontare ciò che vivono quotidianamente a scuola con le lenti delle good news. Esercitarsi alle buone notizie, infatti, non significa edulcorare la realtà o nasconderne i problemi, ma affrontarla e viverla in un’ottica propositiva. Uno sforzo stimolante per la vita. Lungo il corso dell’anno scolastico che si è appena concluso, gli studenti si sono mostrati capaci di spingersi oltre la mera notizia lavorando su un giornalismo inteso come servizio alla comunità, consapevoli che oggi la missione più grande di chi si occupa di informazione, oltre a quella storica di verificare le fonti, è offrire finestre sul mondo.

Con questo numero speciale che nasce dall’impegno corale di tutta la redazione, i giovani aspiranti giornalisti vogliono rendere omaggio alla Dirigente Scolastica Maria Pia Calanna e, insieme, a tutto il “Benedetto Radice” che ha accolto e supportato il loro lavoro in uno sforzo comunitario. D’altronde un giornale esiste soltanto in relazione alla comunità.

 

Orgogliosi di averli accompagnati,

Proff. Enrico Indelicato e Francesca Rita Privitera