22-23.Esame di Stato 2023 conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Nota informativa.

Esame di Stato 2023 conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Nota informativa.

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Negli ultimi tre anni la scuola ha vissuto gli effetti della pandemia che hanno comportato, tra gli altri, la
necessità di modificare successivamente le modalità di svolgimento dell’esame di Stato. Un esame che, a
conclusione del secondo ciclo di istruzione, costituisce un passaggio sostanziale e simbolico nel processo di
costruzione del proprio progetto di vita. E’ momento finale dell’intera esperienza scolastica, in cui esprimere
le conoscenze, le abilità e le competenze sviluppate nei percorsi formativi. Per queste ragioni con la presente
si forniscono informazioni sintetiche circa lo svolgimento dell’esame di Stato 2023, che non innovano il
quadro normativo ma, più semplicemente, lo richiamano nei suoi caratteri generali, per favorirne la
conoscenza in particolare da parte degli studenti e delle loro famiglie.

L’Esame di Stato 2023

Nel 2023 l’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione tornerà a essere configurato secondo le disposizioni
normative vigenti (di cui al capo III del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62).
Possibile eccezione i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), per i quali la pandemia ha
determinato difficoltà nello svolgimento delle attività e, in taluni casi, il mancato raggiungimento del target orario previsto.

Per tali ragioni potrebbe in seguito venir meno, previa emanazione di specifica norma di legge, il vincolo dello
svolgimento delle attività PCTO per l’ammissione all’Esame di Stato 2023. Rimarrà, invece, invariata la previsione dello
svolgimento, durante il corrente anno scolastico, delle prove INVALSI, quale requisito di ammissione. Si rammenta a tal
proposito che la normativa non prevede connessioni fra risultati delle prove INVALSI ed esiti dell’esame di Stato.
Le prove scritte
L’esame sarà costituito da due prove scritte a carattere nazionale e un colloquio. La prima prova scritta accerterà la
padronanza della lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive,
logico-linguistiche e critiche degli studenti. La prima prova sarà comune a tutti gli indirizzi di studio e si svolgerà con
modalità identiche in tutti gli istituti, con durata massima di 6 ore. I candidati potranno scegliere tra tipologie e tematiche
diverse. Verranno proposte sette tracce, trasversali a tutti gli indirizzi di studio, che potranno fare riferimento agli ambiti
artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale.
La seconda prova scritta avrà per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio. Con apposito
decreto ministeriale saranno individuate, entro il mese di gennaio 2023, le discipline oggetto della seconda
prova scritta. Verranno inoltre fornite specifiche disposizioni circa la declinazione di tale prova
relativamente ai percorsi dell’istruzione professionale interessati dal recente riordino.
E’ prevista una terza prova scritta in alcuni casi particolari (per le sezioni ESABAC, ESABAC techno ad
opzione internazionale, per le scuole della Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e per le
scuole con lingua d’insegnamento slovena).

Il colloquio orale

Il colloquio si svolgerà in chiave multi e interdisciplinare al fine di valutare la capacità dello studente di
cogliere i nessi tra i diversi saperi collegandoli opportunamente tra loro e sarà finalizzato ad accertare il
conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale. In dettaglio, il richiamato d. lgs. 62/2017
prevede che: “Il colloquio ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e
professionale della studentessa o dello studente. A tal fine la commissione, tenendo conto anche di quanto
previsto dall’articolo 1, comma 30, della legge 13 luglio 2015, n. 107, propone al candidato di analizzare
testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri
delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in
maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera. Nell’ambito del colloquio il candidato

espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza di alternanza scuola-
lavoro svolta nel percorso di studi”. Si tratterà in sostanza di verificare la capacità del candidato di collegare

le conoscenze acquisite in una prospettiva pluridisciplinare.
La valenza orientativa del colloquio

Nel rinnovato quadro normativo definito dalle Linee guida per l’orientamento – emanate nei giorni scorsi in
attuazione della riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – si colloca anche la
valenza orientativa del colloquio dell’esame di Stato che, nella sua dimensione pluridisciplinare, consentirà a
ciascun candidato di approfondire aspetti delle aree disciplinari a lui più congeniali. A tal fine, nello
svolgimento dei colloqui, la commissione d’esame terrà conto delle informazioni contenute nel Curriculum
dello studente (dal quale emergono le esperienze formative del candidato nella scuola e in contesti non
formali e informali). Nella parte del colloquio dedicata ai PCTO, inoltre, il candidato potrà evidenziare il
significato di tale esperienza in chiave orientativa.

Il voto d’esame

La valutazione finale, secondo normativa vigente, si definirà con il riparto dei 100 punti a disposizione della
commissione, come segue: credito scolastico massimo 40 punti; primo scritto massimo 20 punti; secondo
scritto massimo 20 punti; colloquio massimo 20 punti. Il punteggio minimo complessivo per superare
l’esame di Stato è di sessanta centesimi.
La composizione delle Commissioni
Le commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione torneranno ad assumere
l’ordinario assetto e saranno composte da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre membri interni
all’istituzione scolastica e tre membri esterni.

Si rammenta che, previe informative sindacali e l’acquisizione dei prescritti pareri del CSPI, saranno
emanate specifiche Ordinanze e Decreti ministeriali per l’organizzazione dei diversi aspetti correlati allo
svolgimento degli esami di Stato, il tutto in ottemperanza alla normativa vigente come sopra richiamata.
L’auspicio, in conclusione, è che la presente nota informativa possa facilitare la conoscenza delle modalità
generali di svolgimento dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione 2023, soprattutto da parte di
quanti saranno chiamati a sostenerne le prove. L’intento è aiutare a comprendere e razionalizzare il compito
che si è chiamati ad affrontare. Fondamentale a questi fini la costruzione di comunità educanti capaci
concretamente di accompagnare i nostri giovani in uno dei passaggi scolastici più rilevanti.

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